Per il luogotenente della Serenissima prima era una Villa, poi Comune e Contea, per Napoleone distretto “Cantone” della città di Udine, per l’Austria e l’Italia parte del Comune di Feletto e dal 1927 frazione del Comune di Tavagnacco; Colugna si chiama così dal secolo XIII (la sua Chiesa dei Santi Pietro e Paolo è stata edificata nel 1384 e subì un incendio dai Turchi nel 1477). Non è però da escludere che la località in riva al Torrente Cormôr fosse denominata così sin dall’età romana, traendo la derivazione da Colònia (oggi Colonìa), toponimo romano di proprietà prediale. Nel 1600 la Villa di Colugna (139 abitanti) viene acquistata da Valentino conte di Lovaria e nel 1648 dal bergamasco Giovanni Maria Beretta, il cui nipote Francesco Giovanni (n. 1678, m. 1768) è nominato conte di Colugna.
Nel secolo XIX gran parte della zona è di proprietà di Antonio e di Leonardo Rizzani, la cui impresa edile nel 1870 costruisce l’acquedotto che da Lazzacco, attraverso Colugna, porta l’acqua a Udine.
Nel 1884 Colugna (510 abitanti) subisce i primi effetti dell’industrializzazione del territorio udinese: una comunità di operai e di tecnici piemontesi costruisce e pone in attività due stabilimenti del Cotonificio Udinese, utilizzando l’energia prodotta dai salti d’acqua sul Canale Ledra-Tagliamento. I due stabilimenti vengono collegati fra loro con una ferrovia che attraversa il letto del Cormôr.
Nel 1889 dalla Stazione ferroviaria di Udine giunge a Colugna la linea tramviaria che s’inoltra a S. Daniele del Friuli. La fermata posta ad eguale distanza tra i due abitati, è alla “Stazione Colugna-Casali dei Rizzi”. E nel 1894 sorgono, primi in Friuli, la fanfara e il coro del paese.
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